La bioforca e l'arte della lavorazione minima (il NO-DIG)
Il principio della minima lavorazione
La filosofia di base è ridurre al minimo la lavorazione del suolo per preservarne la struttura naturale, la vita microbica e la fertilità a lungo termine. Ogni volta che si ara o si rivolta il terreno, si distrugge parzialmente l’equilibrio biologico formato da funghi, batteri, lombrichi e microfauna: tutti elementi fondamentali per la salute del suolo e delle piante.
Teli pacciamanti e gestione del pre-coltura
teli opachi (tarps) per coprire il terreno prima della semina o dopo il raccolto. Lasciati sul suolo per alcune settimane, questi teli:
soffocano le infestanti,
favoriscono la decomposizione dei residui colturali,
e permettono di preparare un letto di semina pulito senza dover arare.
dopo aver lavorato il terreno con la Bioforca, si può coprire il suolo con teli neri o biodegradabili per alcuni giorni o settimane, così da eliminare le erbe residue e mantenere l’umidità, senza bisogno di diserbo o fresature profonde.
Troppa lavorazione porta perdita di sostanza organica e degrado della struttura
La Bioforca rappresenta quindi un perfetto equilibrio: consente una lavorazione profonda ma non invasiva, che aera il terreno senza invertirne gli strati e senza distruggere la vita microbica.
La Bioforca come strumento chiave
Usare la Bioforca permette di:
mantenere l’integrità del suolo e la sua stratificazione naturale,
favorire la penetrazione dell’acqua e dell’aria,
stimolare l’attività biologica e la crescita radicale,
migliorare la struttura e drenaggio senza compromettere l’humus superficiale.
Un equilibrio tra tradizione e innovazione
Anche con attrezzi semplici come la Bioforca, si possono ottenere risultati agronomici eccellenti se accompagnati da:
una buona gestione della rotazione,
l’uso regolare di compost
e la copertura del suolo (cover crops o pacciamature)
